Contamination – Alien sulla Terra (1980)

Aggiornato il Ottobre 10, 2013 da clickcinema.it

contaminationIl fanta-horror di Luigi Cozzi.
New York, Il carico di una nave rivela la presenza di misteriose uova che sprigionano letali liquami. Le indagini dei servizi segreti americani portano in Colombia, da lì proveniva infatti la nave, nei pressi di una fabbrica di caffè. Dietro si nasconde la macchinazione di una mostruosa razza aliena.

Un tempo Luigi Cozzi era un regista attivo che spaziava dall’horror alla fantascienza, il declino è coinciso con la scomparsa del cinema di genere italiano, sul finire degli anni 80 dirige l’ultimo e famigerato “Paganini Horror”, per molti un cult. Cozzi di recente è più conosciuto come divulgatore di b-horror e merchandising, nel suo piccolo può vantarsi di avere diretto b-movie divertenti come “Starcrash – Scontri stellari oltre la terza dimensione” (1978), spin-off di “Guerre Stellari”, e “Contamination” film messo in piedi dopo il successo di “Alien” (1979). Del film di Ridley Scott si riconoscono solo pochi riferimenti come le uova malefiche che si scorgono sin dai primi minuti, del tutto simili a quelle da cui fuoriescono gli xenomorfi nel primo “Alien”, e l’esplosione splatter dei corpi delle vittime, in questo caso moltiplicate e insistite con dettagli ed effetti al ralenti. Il film però denota la sua ulteriore vena exploitation nel riprendere di peso “Zombi 2” di Fulci (a sua volta prodotto nella scia di “Zombi” di Romero).

 

Il prologo di “Contamination” è del tutto simile al film di Fulci, con l’arrivo di una nave nel porto di New York, stessa dinamica con il ritrovamento macabro al suo interno di cadaveri e la scoperta di una minaccia mostruosa non meglio identificata. I primi minuti sono belli tosti e divertenti, con tutti quei corpi smembrati in improvvise esplosioni di frattaglie, Cozzi non si azzarda a ricalcare il modello di Scott, non potrebbe permetterselo, e lascia trasparire la passione degli amati film anni 50, di cui è un grande conoscitore (il nostro ha scritto e curato libri, e non solo, sull’argomento in tempi non sospetti), sembra infatti di assistere al remake di “Uomini H” (1958), il film di mostri di Ishiro Honda in cui la scena più paurosa è ambientata proprio su una nave infestata da strane presenze. Le misteriose uova inoltre ricordano i bacelloni del mitico “L’invasione degli ultracorpi”. Poi subentra la “trovata” delle casse di caffè che lascia il tempo che trova ma serve per giustificare la diffusione dei bacelloni-uova su scala mondiale.

 

 

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Altri rimandi a Fulci sono la comparsa tra i protagonisti di Ian McCulloch (Zombi 2) e il trasferimento delle locations in scenari esotici, la produzione ha girato per davvero in Colombia ma forse non era il caso visto le scalcinate e povere ambientazioni che si vedono, due catapecchie che raffigurano la fabbrica di caffè e un anonimo albergo per turisti. McCulloch nella parte di un ex -astronauta che su Marte, insieme a un altro collega, aveva intuito l’esistenza di una minaccia aliena. Il problema è rappresentato dal suo ex-compagno, ora soggiogato dal volere di un mostro e dalla sua progenie verso la conquista del mondo. Al fianco di McCulloch, attore pessimo bisogna ammettere che comunque ricordiamo con affetto, compaiono l’agente segreto interpretato da Louise Marleau e il poliziotto Tony di marino Masé, i due sono protagonisti di una scena di bacio talmente brutta da essere bella.

 

Nel finale Cozzi non resiste a organizzare l’entrata in scena di un mostro in ricordo delle gommose creature anni 50, il risultato è modesto e inadeguato, nemmeno il tentativo di inquadrare il meno possibile l’alieno attenua la sensazione del ridicolo, appare però gustosa la scena del pasto con il tentacolo. Gente con maschere anti-gas e tute bianche anti-contaminazione, corpi sventrati con budella sanguinanti, uova giganti che ansimano, cattivi degni della peggiore spy-story, spunti narrativi e ambientazioni improbabili, questo ed altro non hanno fermato all’epoca i produttori di “Contamination”. Altri tempi che adesso tutti (o quasi) guardano con nostalgia.

 

 

Paese: Italia
Rating: 6/10

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