Aggiornato il Gennaio 28, 2010 da clickcinema.it
Tak Sagakuchi è il combattente Grave, l’attore è anche il coreografo della pellicola, un tipo di poche parole che deve vedersela con decine di avversari variopinti pronti a impossessarsi della preziosa bara, le prime botte da orbi iniziano in un bar-caverna dove Grave affronta i poco raccomandabili avventori tra i quali una coppia di sorelle (?) ninja munite di piccoli bastoni, con delle canne di pistola nascoste, che utilizzano una tecnica molto simile al "gun-kata" visto in "Equilibrium" di Wimmer. Da segnalare il fatto che tutti i combattimenti sono sottolineati da musica hard-rock, mentre non mancano trovate stravaganti: un’apparizione di bambole di plastica animate e una lotta prolungata di Grave contro un’orda di esseri indistinti nero-vestiti, simili a zombi.
Si fa sentire, in parte, l’influenza dell’emergente cinema tailandese, quindi compare qualche ginocchiata alla Tony Jaa ma anche contaminazioni con la capoeira brasiliana. La regia di Shimomura non è molto distante dallo stile di Kitamura, forse meno virtuosa nei movimenti di camera ma guadagna in essenzialità e sintesi, non è poca cosa. Nel corso della pellicola c’è spazio per stravaganti guerrieri con spade enormi degne dell’eroe manga Gatsu ("Berserk"), uomini-ragno letali appesi a ragnatele giganti, donne bellissime e silenziose pronte a sfoderare lame micidiali, verso il finale "Death Trance" accentua all’improvviso la componente fantasy, con l’introduzione di numerosi effetti speciali digitali, e dimensioni parallele. Gli scontri diventano ancora più irreali e ricercati nella veste grafica con vistosi schizzi di sangue e uso del wire-work: il combattimento finale con protagoniste le spade non è niente male, sospeso tra gocce di sangue e rossi petali di fiore che lievitano nell’aria senza mai cadere.
Tra i personaggi secondari vi sono un ragazzo con una pettinatura assurda, in cerca della bara in grado di realizzare i suoi sogni, e un giovane monaco tatuato in volto armato di una spada magica che non riesce a brandire. Suggestive le ultime scene dal sapore biblico racchiuse in un’ambientazione desertica primordiale, il finale è aperto a un sequel che probabilmente non ci sarà mai. Yuji Shimomura in seguito ha curato i video-animazioni degli ultimi capitoli del videogioco "Devil May Cry" e partecipa come stunts-director nell’ottimo "Flashpoint" (2007), da poco é giunto l’annuncio di una nuova regia per un esaltante film-crossover, scritto dallo sceneggiatore di "Death Trance" Seiji Chiba: "Alien Vs. Ninja", solo per il titolo da visionare.
Tit. Originale: "Death Trance" (intern.)
Paese: Giappone
Rating: 7/10