Aggiornato il Novembre 27, 2009 da clickcinema.it
I ritmi sono quelli di una commedia puntellata da continui tocchi di humor macabro, i personaggi sono tutti in parte e delineati con ilarità, anche quelli secondari come la petulante vecchietta sulle stampelle o il sindaco spregiudicato interpretato da Stefano Masciarelli (una dimostrazione che anche certi volti della tv possono tornare utili).
I comprimari di Everett sono l’ottimo François Hadji-Lazaro ("Il patto dei lupi", "Dante 01"), attore francese specializzato in freaks, nel personaggio dell’aiutante ritardato Gnaghi e la soubrette Anna Falchi all’epoca nella prorompente bellezza dei suoi 22 anni, una presenza fisica indimenticabile e generosa nella parte della vedova sconsolata che mostra ripetute nudità in notevoli sequenze di sesso con Everett, dentro agli ossari e sopra le tombe: eros e thanatos serviti con beffardo sarcasmo.
Il film si inserisce nel (sotto)genere "zombi", le creature ritornanti hanno un make up leggero in alcuni casi e putrescente in altri, in particolare si ricorda la comparsa di un motociclista zombi con la carne marcia risorto insieme alla sua moto che fa impennare nel chiaro di luna in una sequenza che sembra un omaggio originale alle bici volanti di "ET l’extraterrestre"(1982). Gli effetti speciali di Sergio Stivaletti sono artigianali ma di buona fattura, notevole il pupazzo biomeccanico che riproduce la Morte stessa scheletrica e incappucciata.
Michele Soavi è un virtuoso dei movimenti di camera, il piccolo cimitero tipico della provincia italiana diventa un territorio che il regista reinventa a ogni inquadratura con carrellate e contro-campi, durante un incontro tra Dellamorte e la bella vedova la ripresa si sposta in un vortice a 360 gradi intorno ai personaggi, non mancano citazioni a piccoli classici come "Re animator" (1985) nella divertente parentesi con protagonista una testa zombificata di una ragazzina che si unisce in un amore impossibile con Gnaghi e il "Braindead" (1992) di Peter Jackson che ambientava in un cimitero alcuni dei suoi migliori momenti. Il finale è spiazzante per la sterzata verso atmosfere oniriche, quasi poetico e con soluzioni visive che sembrano anticipare il mondo interrotto del videogame "Silent Hill". Grande film.
Paese: Italia
Rating: 8/10