Aggiornato il Aprile 16, 2009 da clickcinema.it
Rugter Hauer arriva da un decennio straordinario, bastino le interpretazioni da consegnare ai posteri di “Blade Runner” (1982) e “The Hitcher” (1986), e non è certo un attore marziale ma si presta ben volentieri nel ruolo di un personaggio cieco che deve affrontare una schiera di killer, pronto in ogni occasione a sfruttare gli aspetti più divertenti dell’handicap fisico, sopperito da un’abilità inaspettata nel maneggiare una spada nascosta nel suo bastone. In diverse situazioni(per es. la bagarre iniziale dentro un bar) sembra di essere dalle parti di un film di Bud Spencer e Terence Hill(“Lo chiamavano Trinità”), e questo non è necessariamente un difetto.
Non mancano comunque delle concessioni ai dettagli splatter (uno degli effetti macabri preferiti al cinema: una mano tranciata di netto con in pugno una pistola) e una certa durezza negli scontri e nei colpi inferti (anche alle parti basse). “Furia cieca” è fondamentalamente un action-comedy dal taglio quasi fumettistico, con i cattivoni dalle facce poco rassicuranti e primitive che avrebbero fatto contento l’antropologo Lombroso, tra questi vi sono anche due fratelli deficenti vestiti da cowboy che si chiamano Pike come il personaggio di William Holden ne “Il Mucchio Selvaggio” (1969).
Per gli appassionati del cinema di arti marziali il film riveste un certo interesse per la breve apparizione di Sho Kosugi, il più famoso ninja del cinema, che entra in scena morsicando una mela e una spada in mano: il frutto viene lanciato contro Nick che lo affetta al volo con una precisione degna di Goemon Ishikawa, il samurai del cartone animato “Lupin III”. Scena cult. Segue un veloce combattimento piuttosto ben coreografato anche se scontato. Curioso notare che nella copertina del dvd venga ritratto un ninja, in realtà di guerrireri nero-vestiti non se ne vedono nonostante la presenza di Sho Kosugi.
La storia di “Furia cieca” è comunque risibile nonostante, ad un certo punto, si possa notare anche un’ulteriore citazione ad una famosa serie giapponese, quella di “Lone wolf and cub”, difatti Nick come Lupo solitario e il suo cucciolo deve attraversare il paese accompagnato dal figlioletto di Frank e affrontare una serie di pericoli. La carica emotiva è comunque debole e non si riesce ad essere coinvolti sino in fondo. Brevi comparsate anche per Meg Foster (“Essi vivono”), una sorta di icona del b-movie americano, nei panni della moglie di Frank e Lisa Blount che sembra capitata per caso sul set, già vista come scream-queen in alcuni horror importanti degli anni 80: “Morti e sepolti” (1981) e “Il signore del male” (1987). Frank ha il volto noto di Terry O’Quinn recentemente alla ribalta per il serial “Lost”.
Se curato con maggiore attenzione sotto diversi aspetti “Furia cieca” avrebbe potuto aspirare a divenire un film di riferimento nel genere, cosa che invece non è successa. Rimane un’opera interessante e tutto sommato divertente malgrado un finale patetico che era il caso di evitare.
Titolo Originale: “Blind Fury”
Paese: USA
Rating: 6/10