Aggiornato il Aprile 8, 2010 da clickcinema.it
Gerard Butler mostra il grugno e ringhia per tutto il film, il generale Leonida in "300" (2006) sembra avere intuito che i ruoli negli action movies non sono affatto semplici, dopo il flop di "RockeNRolla" (2008) ora gli tocca subire quello di "Gamer", gli incassi infatti non sono esaltanti, forse anche per questo ultimamente lo si vede sempre più spesso in commedie innocue e spiritose (?) come "Il Cacciatore di Ex" (2010), sicuramente più redditizie. L’attore si fa tirare in mezzo in una storia risaputa, come se i recenti "Death Race" (2008) e "The Condemned" (2008) non fossero usciti e senza contare il piccolo cult del passato: "L’implacabile" (1987) con Schwarzennerger. La novità, si fa per dire, è l’estetica da videogame ultima generazione (tipo "Call of Duty" et similia) e il sistema di controllo che prevede un uomo ai comandi di un altro uomo, il tutto é condito da una violenza esagerata, però inerte al punto da lasciare indifferenti.
Gli inseparabili Mark Neveldine e Brian Taylor sono gli ideatori del soggetto, della sceneggiatura e sono anche i registi di "Gamer", qui si mostrano più seriosi del solito, a parte forse la scena dell’urina nel serbatoio(!), insomma l’ironia latita in un mondo presentato in maniera grottesca e, a dire il vero, un pò stereotipato (il grassone nerd maniaco della console non si può vedere). Il sesso non può mancare, a dire il vero se ne vede di più nei due "Crank", esposto per descrivere una società allo sbando schiava di un mondo "virtuale" fatto di corpi veri, a tratti sembra di vedere il live-action di giochi incubo come "Second Life" e "Sims", in cui le persone guidano altri loro simili in avventure strane, il più delle volte a sfondo sessuale. La donna di Kable, guarda caso, vende il suo corpo in uno di questi teatrini hi-tech, si tratta dell’attrice Amber Valletta ("Hitch", "Transporter 2") che, poveretta, non si rende conto di finire in uno dei ruoli più patetici visti in un action-sci-fi, l’immagine più memorabile a lei riservata é l’inquadratura insistita del fondoschiena mentre é a carponi. Da segnalare comunque una sorta di rave-party-fetish psichedelico in cui a un certo punto finiscono Kable e la sua compagna, un momento sordido come piace ai registi.
E anche senza sorprese è il cattivo di turno, questa volta tocca al genio dell’informatica Ken Castel divenuto milionario grazie al gioco "Slayers" e con mire di controllo sull’intera popolazione, l’attore Michael C. Hall noto per il serial "Dexter" si cala, in apparenza divertito, nella parte guardando ai villains della serie "Batman", tra Joker e L’Enigmista, in una delle scene più assurde improvvisa un balletto da musical con i suoi scagnozzi teleguidati. Nel cast vi sono anche le comparsate di John Leguizamo ("Summer of Sam"), sprecato detenuto coi denti marci, e l’interessante Allison Lohman ("Drag Me to Hell"), il personaggio sfuggente di Trace. Si fanno notare alcune citazioni "nascoste": una tipa truccata come la replicante di Darryl Hannah in "Blade Runner", le ferite ad artiglio sull’addome di Castle simili a quelle di Bruce Lee in "I Tre dell’Operazione Drago" (1973). Terrificante giunge come una mazzata l’happy end. Non sempre essere "over the top" funziona: game over.
Tit. Originale: "Game"
Paese: USA
Rating: 4/10