Aggiornato il Marzo 25, 2010 da clickcinema.it
"Il Profeta" verte su due personaggi principali che riflettono in maniera differente una lucentezza maligna: l’eroe negativo Malik interpretato dall’attore Tahar Rahim, in pratica all’esordio, una vera scoperta nel ritratto del giovane capace di gestire con pazienza e a suo vantaggio gli influssi del boss anziano di origini corse Luciani, un fantastico Niels Arestrup, l’uomo che con pugno di ferro muove le fila di tutto il carcere e, tramite avvocati e secondini compiacenti che non gli fanno mancare cellulari e tv a colori, coordina gli affari della cosca all’esterno. Il rapporto tra i due uomini innesca un percorso che assomiglia più a una guerra di nervi con il vecchio boss arroccato sul controllo totale delle persone, utili solo se possono portare a dei vantaggi tangibili, delle quali fa parte anche Malik che arriva a usufruire di permessi di uscita, impegnati per svolgere delle missioni per conto del suo protettore chiuso in carcere. Il ragazzo nel frattempo ha imparato il dialetto corso, compaiono diverse scene sottotitolate, e conosciuto lo squallore del sesso mercenario (una ragazza fatta entrare in cella, una cosa normale per i privilegiati sotto la protezione di Luciani) e l’uso delle droghe grazie a un balordo, a dire il vero molto divertente, che gli racconta anche di avere nascosto della "merce" in una stazione di servizio.
La seconda parte di pellicola è difatti meno claustrofobica e si prolunga nelle strade francesi, un luogo pieno di insidie che però non si discosta molto da quello del penitenziario che la produzione ha ricavato in un’area dismessa, anche se non sembra affatto tanto é opprimente e reale. Malik gioca le sue carte e il poco tempo a disposizione per mettere in piedi una piccola ma redditizia organizzazione di narco-traffico insieme a un ex compagno di carcere malato di cancro, un’amicizia rude che è forse l’unico momento di vera umanità del film, il ragazzo sembra percepire di fare le mosse giuste anche se strane visioni e apparizioni dell’uomo ucciso in cella non vogliono abbandonarlo. La situazione sembra precipitare quando Luciani, ancora lui, si inserisce per ordinargli un altro omicidio, questa volta in città dove viene allestita una tesa sequenza d’azione piena di sangue e pallottole.
"Il Profeta" è un grande film, forse eccede nella durata e lascia un pò perplessi in alcuni inserti "alla Tarantino", i fermo-immagini dei personaggi con la didascalia del nome, che stonano con l’impronta realistica della confezione, anche la colonna sonora rock che a tratti entra all’improvviso appare fuori luogo. Piccole rimostranze per un prison-movie da non mancare assolutamente.
Tit. Originale: "Un prophète"
Paese: Francia
Rating: 8/10