Aggiornato il Gennaio 27, 2011 da clickcinema.it
La storia si svolge in gran parte in ambienti chiusi, i dialoghi sono densi e si infittiscono sempre di più con l’entrata in scena di nuovi personaggi, giungono comunque scene di suspense ormai considerate classiche, come il momento dell’intrusione di Mary e un detective nella profumeria, fermi dalla paura davanti a un corridoio immerso nel buio che conduce a una misteriosa porta. Di seguito Mary deve sostenere un inquietante incontro, nei vagoni della metropolitana, con dei sinistri uomini in tuba. Il regista Mark Robson (“L’Isola del Vampiro”) non poteva esordire meglio, i tempi sono perfetti, le inquadrature hanno il sapore del classico senza tempo, inesorabili nel condurre verso l’orrore che ha il volto di una setta di rispettabili, borghesi, cittadini, in anticipo di circa 25 anni su “Rosemary’s Baby”. Gli adoratori del male vivono in mezzo a noi, sono come noi, chi tradisce deve morire, é già successo 6 volte prima d’ora, adesso tocca a Jacqueline.
Al fianco di Mary ruotano ambigue e singolari figure maschili: il compagno della sorella, un poeta spiantato, un dottore introdotto nell’ambiente della setta. La ragazza si destreggia nella città e si ritrova al centro di un’altra splendida scena, sotto la doccia, in cui intravede l’ombra incombente di una donna, momento che deve avere ispirato il celebre omicidio di Janet Leigh in “Psycho” (1960). Arriva per Mary l’incontro con la setta e la sorella, la fotografia ammanta di ombre ogni cosa, anche i volti degli affiliati sono inquadrati in un’aurea crepuscolare, nel riflesso distorto e consapevole di chi detiene in mano il gioco del potere, Jacqueline appare in pochi frangenti ma é difficile dimenticare il suo tormento, la ragazza é trascinata in una prigione costruita nelle ombre del cervello, le stesse che la conducono verso un finale traumatizzante, talmente dark da fare male. Splendido.
Tit. Originale: “The Seventh Victim”
Paese: USA
Rating: 9/10