Living Hell (2008)

Aggiornato il Aprile 16, 2009 da clickcinema.it

Come spesso accade in questa tipologia di film i militari e gli scienziati sono i protagonisti indiscussi, viene subito in mente anche il capolavoro “Il giorno degli zombi” (1985), nonché la causa (in)diretta delle piaghe che sono in seguito costretti ad affrontare, “Living Hell” non fa eccezione ed anzi si snoda nel più classico canovaccio che prevede un’esperimento riguardante un’arma batteriologica andato fuori controllo nei tardi anni ’50 e considerato top-secret, quindi sepolto (letteralmente) nei sotterranei della base.

Film: Organizm

“Living Hell” non si perde in troppi preamboli e va subito al sodo con la presentazione della protagonista femminile: Carrie Freeborn impersonata da Erica Leerhsen. La bionda e bella attrice, ormai conosciuta dagli appassionati per i ruoli in “Non aprite quella porta” (2003) e “Wrong Turn 2” (2007), è una soldatessa incaricata di bonificare gli ambienti della base militare, purtroppo per lei si ritrova di fronte un misterioso sarcofago metallico dal quale si sprigiona un virulento batterio organico. L’altro interprete principale è Johnathan Schaech (“Che la fine abbia inizio”, “Quarantine”), meno pessimo del solito, nella doppia veste di Frank Sears e del padre-scienziato nel cui corpo si è generato il batterio, quasi scontato di conseguenza apprendere che il sangue di Frank diviene l’elemento-chiave per trovare un antidoto alla creatura informe capace di ingrossare la sua mole, come nel film “Blob” (1958), nutrendosi di energia e luce.

Gli effetti speciali curati dal noto specialista Robert Kurtzman (“Il seme della follia”, “The Night Flier”, “Bubba Ho-Tep”, “Bad Boys 2”, ecc.) sono la croce e delizia della pellicola, l’impiego degli effetti visivi previsti sono difatti massicci e riguardano ambientazioni talmente vaste e impegnative che avrebbero fatto desistere anche una produzione medio-alta. Nonostante i buoni propositi in “Living Hell” purtroppo emerge una fastidiosa sensazione posticcia della computer-grafica nella riproduzione dei tentacolari prolungamenti del batterio che, in parte, mortifica diversi buoni momenti di tensione. In altri frangenti, come le atmosfere “alla Giger” del finale debitore della serie “Alien”, il lavoro fatto con semplici protesi e animatronics è più efficace e convincente. Bella e originale la trovata per spogliare (si intravedono anche i seni) la Leerhsen, costretta a cospargersi di sangue il corpo per scongiurare l’attacco della temibile creatura mostruosa.

Titolo Originale: “Living Hell”
Paese: U.S.A
Rating: 6/10

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