Aggiornato il Aprile 21, 2011 da clickcinema.it
Una delle caratteristiche che rendono il film particolare è la sua principale ambientazione, l'interno di una vagone, nel cuore della notte sferragliante di un treno in viaggio attraverso le Alpi. Il prologo invece è nei pressi di una stazione ferroviaria tedesca con la presentazione di due balordi, uno con la faccia italiota di Flavio Bucci mentre l'altro è il biondo Gianfranco De Grassi, intenti in furti ai danni dei passanti e inseguiti da un poliziotto, il tentativo di fuga si concretizza con il salto su un treno in corsa per l'Italia, lo stesso preso da Elisa e Margareth. Bucci è solo uno degli attori presenti noti anche per essere stati utilizzati da Dario Argento nei suoi film, molti lo ricordano come il cieco sbranato nel primo tempo di "Suspiria" (1977), si riconoscono anche Macha Méril, partecipa a "Profondo Rosso" (1975) nel ruolo della sensitiva, e Enrico Maria Salerno visto in "L'uccello dalle piume di cristallo" (1970).
Macha Méril interpreta il personaggio più inquietante del lotto, una donna elegante, salita sul treno da sola e dai modi cortesi che nascondono un'anima perversa, sadica, le prime avvisaglie arrivano subito, si vede una foto cadutale dalla borsetta raffigurante un'orgia, poco dopo si concede senza troppe resistenze all'aggressione (sessuale) del teppista di Bucci, una bella sequenza nel bagno del vagone. Le due ragazze in viaggio per le vacanze si ritrovano a contatto con una realtà pericolosa, senza scrupoli, circondate da lupi famelici pronti a sbranarle, la regia di Lado riesce a creare un clima soffocante, senza vie d'uscita, chiuso in ambienti sempre più stretti, la tensione inoltre si dilata grazie alla grande colonna sonora di Ennio Morricone, scandita dal suono dell'armonica maneggiata dal maniaco interpretato da De grassi. L'arrivo delle ragazze sul nuovo treno ha tutti i crismi dell'horror, le luci notturne di servizio colore blu rendono spettrali i vagoni deserti, inizia una discesa nell'abisso della violenza e la depravazione con scene molto forti per l'epoca, di stupro e omicidio, ancora oggi disturbanti.
Nel frattempo si alternano i passaggi con protagonista il bravo Enrico Maria Salerno, il padre di una delle ragazze, prodigo nella sua delicata professione di chirurgo, felice di avere una bella moglie e una bella casa (tra l'altro si tratta della vera abitazione dell'attore), incurante che il male da lui tenuto lontano e ignorato lo sta per travolgere e trasformare in una belva. La sceneggiatura gioca sempre con eventi al limite dell'improbabile (per es. la maniglia spezzata del vagone) ma riesce a reggere sino al gran finale, prevedibile se si frequenta il "Rape & Revenge", una violenta resa dei conti con fucilate, corpi striscianti sanguinanti e ben pochi rimorsi da concedere. "L'ultimo treno della notte" è tuttora un film duro e che lascia poche speranze.
Paese: Italia
Rating: 8/10