Aggiornato il Settembre 10, 2009 da clickcinema.it
"Segnali dal futuro" è difatti scandito da tre grandi sequenze d’impatto che colpiscono per la forza d’urto con cui sono concepite, la prima riguarda un rovinoso incidente aereo ripreso con un mirabile piano-sequenza che proietta lo spettatore ad assistere al martirio di corpi carbonizzati tra esplosioni e urla terrificanti, un altro momento disastroso è il deragliamento della metropolitana in un tripudio di inquadrature mozzafiato che ritraggono distruzione e morte istantanea per numerosi passeggeri. La terza incursione nel caos è riservata per il finale, una sorpresa di proporzioni gigantesche e annichilenti da non svelare.
Lo spettacolo quindi non manca ma, cosa rara per un blockbuster, riesce a spingere verso riflessioni inquietanti sulla fragilità della vita e gli eventi tragici che la accompagnano; per nulla accomodante "Segnali dal futuro" mischia le carte con l’apparizione di strani individui vestiti di nero, sembrano usciti dal set di "Dark City", che insidiano il piccolo Caleb osservandolo dal buio della foresta intorno alla isolata casa paterna come degli spettri.
Proyas entra nel 2005 nella lavorazione già avviata del film che in origine prevedeva alla regia Richard Kelly (Donnie Darko), viene quindi rimaneggiata la prima sceneggiatura tratta da una storia di Ryne Douglas Pearson, modifiche che in parte si percepiscono nel corso della vicenda per alcuni cambi di registro con virate new age, in particolare nella seconda parte della pellicola, in cui vi sono almeno due contro-finali che hanno spiazzato una fetta di pubblico. Proyas riesce comunque a istillare dall’inizio alla fine un pessimismo intorno alla sorte dei protagonisti che pesa come un macigno, un senso d’incertezza che riflette il periodo cupo dei tempi che stiamo vivendo.
Pur con notevoli forzature e un dispiegamento di effetti non sempre speciali seppur funzionali, "Segnali dal futuro", resta un film da non mancare che anticipa e prepara la strada all’imminente e atteso catastrofico "2012" di Ronald Emmerich, un altro blockbuster che cavalca il senso di (auto)distruzione incombente di questo scorcio d’inizio millennio.
Titolo Originale: "Knowing"
Paese: U.S.A.
Rating: 7/10