Aggiornato il Luglio 13, 2009 da clickcinema.it
Le creature mostruose che la protagonista Rose incontra quando subentra la dimensione “demoniaca” sono per la maggior parte ricreate tramite costumi in lattice, indossati da stuntmen che raffigurano gli esseri deformi che hanno fatto la fortuna del videogame: il più famoso è il gigante Pyramid Head armato di una spada enorme. Da citare anche le indimenticabili infermiere assassine con il corpo prestato da giovani e prosperose modelle con il volto deturpato.
Gans adotta la linea che porta verso la massima aderenza della fonte originale, vi sono innumerevoli richiami agli effetti di luce e, in diversi casi, anche alcuni movimenti di ripresa identici a quelli visti nel videogame, per ricreare le stesse sensazioni di inquietudine appare decisivo il magnifico supporto sonoro del compositore originale della serie Akira Yamaoka (l’unico pezzo estraneo al videogame del film è “Ring of fire” di Johnny Cash).
“Silent Hill” è un grande horror d’atmosfera che riesce con efficacia ad omaggiare in un solo colpo gli horror giapponesi, la figura demoniaca e triste di Alessa Gillespie simile agli spiriti vendicativi femminili di film come “Ringu” e “Ju On“, e certe opere sulla stregoneria degli anni 60 come “Il grande inquisitore” e “La città dei mostri” pregni di superstizione e odio mal riposto.
Il cast è fantastico: Radha Mitchell (“Pitch Black“), una bellezza bionda originale, interpreta Rose con forza e fisicità, lo stesso si può dire di Laurie Holden (“The Mist“) nel ruolo della sexy-poliziotta mascolina, vederle in coppia nella devastata Silent Hill è un vero piacere. Sean Bean (“Black Death“) è Christopher, il marito di Rose, una prova convincente ed intensa, anche Alice Krige nella parte del capo-setta Christabella lascia il segno. Piccola apparizione anche per Debora Kara Unger (“Crash“).
Può sembrare incredibile ma Gans riesce a citare anche in questa occasione, come nei precedenti “Crying Freeman” (1995) e “Il patto dei lupi” (2001), il venerato “La mano sinistra della violenza” (1971) nella sequenza finale in cui il demone si avventa sulle vittime con un filo spinato animato sventrandole. Il regista, una media di un film ogni 5 anni, fatica tuttoggi a condurre in porto i suoi innumerevoli progetti nonostante con “Silent Hill” abbia dato un’ulteriore prova di talento e firmato uno dei migliori horror del decennio.
Titolo Originale: “Silent Hill”
Paese: Canada/Francia
Rating: 8/10