Aggiornato il Giugno 3, 2010 da clickcinema.it
Il prologo del film è una tesa e violenta incursione nel focolare domestico di una famigliola pronta per pranzare, sparatorie a brucia pelo non conoscono pietà per gli innocenti che hanno visto in faccia gli assassini: tre uomini vestiti con cerate da pescatori. In seguito il crimine viene riproposto con ulteriori dettagli in un bel montaggio parallelo che mostra la visita di Costello sulla scena del crimine. Costello è il testimone involontario di un’esecuzione nell’albergo in cui alloggia, una grande sequenza dai tempi perfetti in cui tre uomini si introducono in una stanza occupata da due amanti, Francois conosce il mestiere e vuole parlare con i killer e ingaggiarli, i tre accettano per soldi ma anche perché sentono un legame con quello strano francese. La banda è guidata da Kwai, il grande Anthony Wong ("Exiled"), un altro componente è uno degli attori preferiti da To, il corpulento Suet Lam ("PTU", "Exiled"), sono uomini votati al crimine e spietati quando è necessario, il regista riesce però come sempre a donare a questi personaggi una dimensione umana quasi toccante, sorprendendoli in piccoli gesti quotidiani e uniti da sincera amicizia. Francois diventa per loro quasi una figura paterna quando scoprono di avere molte cose in comune, una delle quali è il viscido boss Fung con il volto del mitico Simon Yam ("Bullet in the Head"), il mandante dell’attentato alla famiglia della figlia e capo (ripudiato) della banda di Kwai.
Johnnie To macina con sicurezza una storia scritta dallo stretto collaboratore Wai-Ka Fai, il socio co-fondatore della Milkyway, e sorretta da una fantastica colonna sonora strumentale di Tayu Lo che riecheggia di sapori western, genere da sempre amato dal regista e glorificato in "Exiled" e riproposto in "Vendicami" che può essere etichettato con il termine abusato a volte a sproposito, ma non è questo il caso, di western-metropolitano. Le scene d’azione hanno l’impronta tipica di Johnnie To e sono ben disseminate lungo tutta la pellicola, sono momenti quasi astratti e dai tempi dilatati, segnati da uomini con in pugno la pistola che sparano verso l’avversario anche se al regista non importa mostrare l’effetto dei colpi inferti, quanto le reazioni dei killer spesso imprigionati in una morsa di angoscia e incertezza, da questo punto di vista si veda la clamorosa sparatoria nella foresta al chiaro di luna. Più irreale e spettacolare quella nella discarica, quasi geometrica e interminabile nonostante i corpi crivellati ripetutamente dai proiettili. Senza contare quella del lungo finale nei vicoli di Macao, di ritorno da Hong Kong dove si svolge la parte centrale della pellicola, beffarda e geniale per gli improvvisi mancamenti di memoria di Costello. Johnnie To è ancora una sicurezza.
Tit. Originale: "Vengeance" (intern.)
Paese: Hong Kong/Francia
Rating: 8/10